Il rivolgimento del podalico
Nel corso del terzo trimestre di gravidanza i bimbi crescono in modo percettibile nel grembo materno, e contemporaneamente iniziano a posizionarsi in vista del momento della nascita. Alcuni scelgono precocemente come stare, altri sono più attivi e si muovono spesso, ma con il passare delle settimane lo spazio si riduce e la posizione assunta è sempre più statica.
All’interno dell’utero un bimbo oramai formato e in fase di crescita può tendenzialmente posizionarsi in tre modi diversi: nella maggior parte dei casi tenderà a stare “a testa in giù” (presentazione cefalica), molto più raramente si sdraierà ad amaca nel grembo materno (p. trasversa), in alcuni casi sarà come seduto sul margine inferiore dell’utero, dunque rivolgendo la testa al fondo uterino e il podice – ossia l’estremità sacrale – verso la cervice uterina ( p. podalica).
La posizione più favorevole al parto spontaneo è quella cefalica, per questo è diventato un pensiero comune che un bimbo podalico non possa nascere per via vaginale e che si debba dunque ricorrere al cesareo senza possibili alternative.
Esistono in realtà alcune strutture dove il parto podalico viene assistito anche per via naturale, ma sono molto rare sul territorio poiché il ricorso al taglio cesareo per presentazione podalica ha preso sempre più piede nella comune arte ostetrica.
Per prevenire quest’evenienza è però possibile ricorrere ad alcune tecniche, alcune delle quali suggerite da medicine alternative a quella allopatica occidentale, che possono supportare il cosiddettorivolgimento del podalico, ossia il passaggio da presentazione podalica a cefalica come se il bimbo facesse una sorta di capriola all’interno dell’utero.
Ognuna di queste tecniche prevede delle finestre temporali rispetto all’epoca gestazionale della gravidanza in cui può essere ottimale praticarle per avere più probabilità di riuscita.
POSIZIONI MATERNE: l’assunzione di alcune posizioni da parte della mamma nel terzo trimestre può favorire il buon posizionamento del bimbo in vista del parto. Nel caso di un bimbo podalico, può essere utile sostare per qualche minuto ogni giorno in posizione genu-pettorale con un supporto sotto le ginocchia che consenta di mantenere il bacino molto in alto oppure in posizione carponi.
REBOZO: Trattasi di uno strumento molto utilizzato dalle ostetriche messicane fin dai tempi antichi: è uno scialle rettangolare molto ampio impiegato per massaggiare il pancione e i bimbi in gravidanza e portare i bebè in fascia dopo il parto. Il rebozo può essere utilizzato, posizionandolo e muovendolo in determinati modi, per indurre il buon posizionamento del bimbo e favorire il rivolgimento del bimbo podalico.
MOXIBUSTIONE: tecnica riconducibile alla medicina tradizionale cinese. Realizzabile dalla 33-34 settimana praticando una seduta al giorno per una decina di volte, consiste nella stimolazione di un punto di agopuntura (collocato sul margine esterno del piede presso l’angolo ungueale del 5° dito) per indurre il feto a girarsi.1
“1L’agopuntura si fonda sul principio secondo cui il corpo umano è attraversato da una serie di meridiani su cui sono individuabili punti riflessi collegati a determinati distretti anatomici. La stimolazione di tali punti può incidere su flussi energetici in gradi di indurre, sospendere o alterare l’attività della zona coinvolta a seconda dell’esistenza di determinate condizioni o patologie che necessitino di supporto, correzione o intervento. “
La stimolazione avviene utilizzando il calore generato accendendo dei sigari di erbe essiccate e compresse (artemisia) in corrispondenza del punto, lasciando cosi che l’energia termica scaturita dalla combustione del sigaro solleciti il punto, il meridiano ad esso collegato e dunque i movimenti del bimbo. È una pratica effettuabile anche a domicilio, meglio se in presenza di una persona di supporto. Non è indicata per tutte le mamme (ad esempio è sconsigliata in caso di ipertensione materna o laddove il bimbo sia già molto attivo e dunque una stimolazione energetica di questo tipo non sia utile).
RIVOLGIMENTO PER MANOVRE ESTERNE: se la moxibustione può essere effettuata anche a domicilio, tale tecnica viene eseguita esclusivamente in ambiente ospedaliero poiché richiede il supporto di alcuni macchinari (ecografo, cardiotocografo), la presenza di personale medico esperto e la possibilità di intervenire tempestivamente in caso di complicanze (molto raro). Si effettua nella 36esima settimana per donne al primo figlio, alla 37esima per pluripare. Previa valutazione fetale con ecografo, ecodoppler e tracciato cardiotocografico, viene effettuata una manovra manuale sul ventre materno sollevando il podice del bimbo e tentando di accompagnarlo nella capriola. La manovra viene effettuata sotto continua sorveglianza del benessere fetale, le complicazioni sono molto rare e vengono risolte espletando il parto con un cesareo d’urgenza.
POLARITY: il massaggio polare associa varie tecniche (medicina ayurvedica, osteopatia, medicina cinese) e consiste in specifiche manipolazioni volte a stimolare flussi energetici nell’intento di alleviare tensioni corporee di vario genere. Efficace nella risoluzione di vari disturbi, può trovare applicazione anche nella stimolazione del rivolgimenti del podalico.
OMEOPATIA: esistono rimedi omeopatici che possono supportare il rivolgimento del podalico.
Alcune delle risorse elencate sono praticabili in autonomia, molte invece richiedono una valutazione specifica del caso poiché non sono adatte a tutte le mamme e i bimbi e vanno consigliate o realizzate da personale qualificato. In caso di presentazione podalica del bimbo a termine di gravidanza può essere pertanto utile consultarsi con un’ostetrica per scegliere il percorso più adatto.
La “tecnica” più importante che dovrebbe essere una costante per tutte le donne rimane comunque l’ascolto di sé e del proprio bimbo: la comunicazione fra una mamma e il suo bimbo inizia già in utero. È fatta di pensieri, di suoni, di tocchi, di sensazioni. Si possono scegliere i metodi più disparati per indurre un bimbo a fare una capriola nella pancia materna, ma è fondamentale parlare con lui/lei, stabilendo un’intima armonia nella diade materno-fetale che non possono arrivare dall’esterno. Tale sintonia è il terreno più fertile per supportare l’eventuale rivolgimento del podalico.