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Esami in gravidanza e benessere fetale


Fin dalle prime settimane successive al concepimento per ogni mamma e coppia in dolce attesa diventa importante poter avere la sicurezza che stia andando tutto bene, che la gravidanza si sia effettivamente instaurata e che l’embrione cresca progressivamente, traendo il giusto nutrimento dal corpo materno senza sviluppare anomalie di alcun genere.

In risposta a tale bisogno esistono tecniche e strumenti che permettono di monitorare in modo più o meno invasivo ciò che accade nell’ambiente uterino. È molto comune ritenere che sia utile se non indispensabile effettuare ecografie seriate nel corso della gravidanza per controllare che il bimbo cresca, che il suo cuoricino sia sempre attivo, che la placenta funzioni correttamente e che tutto sia perfetto. Pertanto fin dalle prime settimane successive all’effettuazione del fatidico test di gravidanza risultato positivo molte donne si rivolgono a professionisti del settore che, sonda ecografica alla mano, misurino il misurabile e immortalino l’immortalabile per tranquillizzarle sul fatto che sta procedendo tutto secondo i piani e che la gravidanza procede nel verso giusto.

Ecografia e I Trimestre

L’utilizzo dell’ecografia ostetrica e del doppler (ossia il monitoraggio della corretta perfusione dei vasi sanguigni che nutrono il bimbo attraverso la placenta) è sicuramente uno strumento prezioso che consente di accertare la presenza di anomalie tali da richiedere controlli e interventi specifici per proteggere la gravidanza e il benessere fetale, ma è diventato sempre più diffuso un eccessivo ricorso a tali tecniche che non dovrebbero essere impiegate di routine.

In particolare è sconsigliata l’auscultazione dell’attività cardiaca con doppler pulsato perché non è escluso che possa arrecare danni al feto, e sono attualmente in corso studi in merito ai potenziali effetti degli ultrasuoni sul feto a epoche precoci di gravidanza.

Come poter essere sicuri che la gravidanza stia procedendo in quelle che sono le settimane più delicate della gestazione stessa? Il primo trimestre comporta la comparsa, più o meno sensibile, di una serie di sintomi e segnali che la gravidanza si è instaurata e che sta andando avanti. Imparare ad ascoltare i segnali del proprio corpo è il primo step verso una maggior presa di consapevolezza di quanto sta accadendo e quanto accadrà nei mesi successivi. Le complicazioni e gli eventi avversi che possono verificarsi in tale periodo (peggiore fra tutte è l’interruzione della gravidanza stessa) non sono prevedibili né prevenibili attraverso l’utilizzo di ecografie seriate, che talvolta se effettuate precocemente possono addirittura suscitare ansie infondate in quanto l’attività cardiaca fetale non è sempre visualizzabile già a sei settimane.

Il monitoraggio del benessere fetale in gravidanza

A partire dalla fine del primo trimestre di gravidanza, viene spesso proposto un controllo ecografico mensile per constatare che il bimbo cresca attraverso la misurazione di una serie di parametri, che tutti gli organi siano formati correttamente e che la placenta sia ben insediata e perfusa per nutrirlo. Laddove la gravidanza sia fisiologica, ossia non sussistano fattori di rischio pregravidici o comparsi in corso d’opera che possano far sospettare che possano esserci dei problemi da monitorare in modo specifico, il controllo ecografico mensile NON è consigliabile in quanto esistono altri strumenti per valutare tutti questi aspetti. Le ecografie “fondamentali” in gravidanza sono esclusivamente due:

-la prima, effettuata intorno alla 12° settimana, serve a verificare che la gravidanza sia effettivamente in atto, se sia singola o gemellare, e a confrontare la datazione fatta sulla base dell’ultima mestruazione della donna con quella relativa alle misure effettive del feto. Durante tale ecografia si può anche controllare la translucenza nucale qualora sia volontà della donna e della coppia effettuare il test di screening per anomalie cromosomiche del feto (test integrato)

-la seconda, effettuata a circa 20 settimane di età gestazionale, è comunemente chiamate ecografia morfologica, e serve a valutare che i principali organi e distretti anatomici fetali si siano formati correttamente.

Ulteriori ecografie sono effettuate a discrezione del professionista che assiste la gravidanza, compresa l’eventuale ecografia “di accrescimento” per valutare le dimensioni del bimbo nel terzo trimestre.

Altri esami in gravidanza: lunghezza sinfisi-fondo

Come è possibile valutare la crescita del bimbo nel corso della gravidanza senza ecografie periodiche? Secondo le “Linee Guida della Gravidanza Fisiologica” il monitoraggio della crescita fetale è effettuabile in modo non invasivo grazie alla misurazione di un parametro che dà indicazioni sulla progressiva crescita dell’utero e, indirettamente, del feto. Si tratta della lunghezza sinfisi-fondo, ossia della distanza che intercorre fra un punto di repere fisso (sinfisi pubica) e uno mobile (il fondo dell’utero). La misurazione della lunghezza sinfisi-fondo viene effettuata con l’ausilio di un semplicissimo metro da sarta. I valori rilevati vengono collocati su curve di crescita che consentono, di volta in volta, di verificare se le dimensioni del bimbo sono nella media o quanto si discostano da essa, ma soprattutto se la sua crescita segue un andamento regolare o presenta degli scatti di crescita anomali o dei plausibili rallentamenti o arresti. Qualora vi siano dei valori sospetti è indicato approfondire ecograficamente se sussistono reali problematiche inerenti alla crescita fetale. Il battito cardiaco fetale può essere inoltre rilevato senza utilizzare un ecografo, ma attraverso piccole sonde a ultrasuoni (sonicaid) o tramite strumenti più rudimentali ma comunque efficaci come lo stetoscopio di Pinard.

Tali valutazioni cliniche, realizzabili e documentabili in autonomia da un’ostetrica competente, consentono di controllare periodicamente l’andamento della gravidanza, e sono sufficienti ad assicurarsi che la crescita fetale prosegua secondo i canoni attesi o a individuare le anomalie che possono richiedere controlli aggiuntivi. Le ecografie seriate possono essere invece indicate in caso di patologie o problematiche specifiche che costituiscono un rischio effettivo per la crescita e il benessere del bimbo o nel caso di gravidanze gemellari.

Il ricorso eccessivo alle ecografie in gravidanza è un ulteriore strumento di medicalizzazione di un evento che di per sé, salvo condizioni particolari, è fisiologico e naturale, pur costituendo una risorsa indispensabile laddove la situazione lo richieda.

È vero che ogni genitore non vede l’ora di poter vedere con i propri occhi la creatura che per nove mesi è cresciuta nel corpo della donna che gli ha dato vita, ma è anche vero che ogni genitore ha il dono e il privilegio di poterlo sognare, immaginare e dipingere pur essendo a un passo da lui: la magia della gravidanza risiede anche in questo, e non è indispensabile privarsene pur volendo proteggere al meglio la salute del proprio bambino.


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